Il Concerto Bandistico al Chiostro delle Clarisse nel ricordo di Lucio Dalla
Si è tenuto nella serata di sabato 5 dicembre, presso il Chiostro delle Clarisse, l’incontro-evento promosso dall’Associazione Culturale-Musicale M° Giuseppe Chielli, nel corso del quale è stato proiettato il video-documentario relativo alla trasferta bolognese del Concerto Bandistico omonimo dell’ottobre scorso. Un’occasione per rivivere le emozioni di quelle due memorabili giornate iniziate con l’elegante e commosso omaggio della banda a Lucio Dalla, sotto le finestre, illuminate per l’occasione, della casa di Via D’Azeglio a Bologna e con tanto di seggiolino del pianoforte “prestato” al percussionista, e culminate con un concerto sold out presso il Teatro Consorziale di Budrio. Veramente toccante il ricordo del cantautore bolognese scomparso, che ha vissuto a Noci momenti indimenticabili in compagnia di “amici veri” e dove avrebbe voluto trascorrere alcuni giorni di relax proprio al termine di quel tour svizzero da cui non ha più fatto ritorno. Ideatore e organizzatore dell’incontro il medico di origini nocesi Lucio Montone, esponente di spicco dei Rotary Club felsinei e artefice dal 2006 dei cinque tour bolognesi della Banda di Noci, in grado di unire la promozione del territorio ad iniziative di grande spessore umanitario e culturale come la battaglia per l’eradicazione della poliomielite e il restauro dei Portici di San Luca. “Nonostante la fatica, il bilancio di queste cinque trasferte della Banda in Emilia è molto positivo ed estremamente gratificante è l’entusiasmo che queste iniziative riscuotono. È fondamentale per la promozione del territorio” ha aggiunto il Dott. Montone “basti pensare che 15 giorni dopo il concerto, durante la rassegna nazionale Cioccoshow in Piazza Maggiore, alcune persone si sono complimentate con una nota azienda dolciaria nocese che presentava i suoi prodotti per la “grande banda”. Per non parlare di tutti coloro che hanno voluto conoscere il “paese della banda” durante le vacanze in Puglia e degustarne i prodotti, rimanendone entusiasti.” Ha partecipato all’evento anche il Consigliere Comunale e neo-Presidente Onorario della Banda Paolo Conforti “Ho voluto impegnarmi per l’autentica tradizione musicale nocese, che esporta il nome di Noci al di fuori dei confini locali. La crisi di questa tradizione risiede anche nella difficoltà di comunicazione con le nuove generazioni. È necessario trasmettere la tradizione con i nuovi mezzi di comunicazione diffusi tra i giovani come social e media ed è mio desiderio colmare questa lacuna generazionale. Dobbiamo ringraziare persone come il Presidente, i soci del direttivo e tutti i sostenitori che portano avanti con caparbietà questa tradizione nonostante le enormi difficoltà come la mancanza di una sede e la scarsa attenzione delle istituzioni: farò il possibile per ottenere l’attenzione dell’amministrazione, una priorità indipendente dal colore politico.” E di innovazione nel solco della tradizione parla anche il Presidente Ferrante “Nostro desiderio è la ricostituzione della storica Scuola di Musica, aperta a tutti, indipendentemente dalla scelta di suonare in banda o meno, per incentivare la cultura musicale. Le risorse umane ci sono e sono di alto livello: il Maestro e il fratello sono docenti di Conservatorio e l’organico comprende ottimi professionisti. Abbiamo bisogno di supporto logistico.” L’iniziativa ha visto la partecipazione di un nutrito gruppo di appassionati e sostenitori dello storico Concerto Bandistico, nato negli ultimi decenni del Regno Borbonico e che ancora riscuote successi in tutta Italia. “A Noci sono state scritte alcune delle pagine più importanti della storia bandistica pugliese, una tradizione peculiare di questa terra dove sono nate le trascrizioni per fiati di musica concepita per la voce umana” ricorda il M° Giuseppe Carbonara, prestigiosa bacchetta cui sarà affidata la banda dalla Stagione Artistica 2016 “sono consapevole ed onorato della grande responsabilità di cui sarò investito e faremo quanto possibile per portare aventi il prestigio di questa secolare istituzione”.
Vincenza D’Onghia